Una valle sospesa e la sua cascata

Geologia e geomorfologia costituiscono le fondamenta del paesaggio e spesso ne caratterizzano l’essenza. Il paesaggio geomorfologico riesce a trasmettere sì delle sensazioni, a volte vere e proprie emozioni, ma anche un chiaro senso di arrendevolezza verso processi e fenomeni difficili da immaginare.

Non suscita curiosità la forma conica di un vulcano?

Non appaiono severi i versanti che cullano la Val Bavona?

Non è affascinate un laghetto alpino?

Una cascata non è un’opera grandiosa della natura?

Alla base della formazione di questa cascata spettacolare vi è un lavorio costante e inflessibile, in atto da quando si formò la catena alpina. Sasso dopo sasso i fiumi hanno intagliato e svuotato le valli creando l’asse principale in cui si situa la Vallemaggia. Analogamente si è sviluppata anche un’intensa rete di valli laterali con i relativi torrenti. Sui solchi delle valli primordiali si sono in seguito insediati i ghiacciai.

Le lunghe e forti lingue di ghiaccio, negli ultimi due milioni di anni, hanno ripetutamente invaso questi spazi agendo come giganteschi bulldozer. Sotto la loro spinta sono state asportate le asperità rocciose, i versanti sono stati allargati e la valle ha assunto il classico profilo a U.

La lingua glaciale che percorreva la valle laterale del Chignolasc, più piccola, ha inciso il paesaggio con meno impeto rispetto alla lingua della valle principale. Il diverso peso tra la lingua di ghiaccio che scorreva lungo la valle principale e quella della laterale del Chignolasc ha avuto come effetto di lasciare un evidente scalino, definendo così una valle sospesa con la sua bella cascata.

Il caso della Valle del Chignolasc non è tra quelli più significativi poiché la cascata è collegata al piano superiore tramite una stretta gola (gola di raccordo). La vicina cascata di Foroglio rappresenta invece un luogo a dir poco esemplare che conserva una perfetta testimonianza del trascorso glaciale della regione.