Il lavoro della Fondazione dipende sia dagli aiuti tangibili sia dalle relative direttive superiori. La Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM), cui anche il nostro ente ha fatto capo durante i primi anni di vita ottenendo prestiti senza interesse o sovvenzioni a fondo perso, è scaduta alla fine del 2007. Alla LIM ha fatto seguito la Legge sulla politica economica regionale (PER), con una nuova organizzazione e soprattutto nuove modalità per l’ottenimento di sussidi volti alla gestione e alla promozione del territorio.
In questo ambito, a partire dal 2008, la Fondazione ha sviluppato progetti di valorizzazione paesaggistica che richiedono misure concrete di gestione. Gli stessi sono sottoposti per valutazione e sostegno alla Piattaforma del paesaggio, che emana le proprie decisioni sulla base delle rispettive competenze settoriali (natura, paesaggio, agricoltura, foreste, turismo).
Anche l’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, per quel che concerne l’asse strategico Territorio, ha la possibilità di assegnare dei finanziamenti attraverso il Fondo promovimento regionale. Lo stesso ente è chiamato a emettere preavvisi sui progetti prioritari inseriti nel Masterplan Alta Vallemaggia, come è stato il caso per il restauro di Casa Begnudini a San Carlo destinata a ostello.
Nei primi quindici anni la Fondazione si è fatta promotrice di numerosi interventi di miglioria in Val Bavona, di gestione e cura del territorio del fondovalle e della fascia montana, ma anche di inventari, studi e ricerche. Sono così stati sistemati gli accessi alle Terre e recuperati oggetti singoli quali, ad esempio, lavatoi e callaie.
Dal 2008 i Progetti paesaggio sono strutturati per ambiti di attività, generalmente suddivisi in “Beni culturali”, “Natura e agricoltura”, “Turismo e svago”. All’interno di ogni settore si trovano solitamente più schede operative, destinate a progetti specifici dalla dimensione variabile.
Accanto al fondamentale lavoro di ripristino e di gestione si è notevolmente sviluppato l’interesse per la divulgazione e il coinvolgimento attivo. Infine, l’introduzione della figura dell’operatore territoriale nel 2020, viene a potenziare la presenza della Fondazione in Bavona e permette uno scambio diretto anche con terrieri e visitatori. Di grande importanza è pure la stretta relazione con i partner finanziari che, attraverso sopralluoghi mirati, sono regolarmente coinvolti nelle fasi di pianificazione, di realizzazione e di conclusione dei progetti. In questo modo tutti sono consapevoli di partecipare al mantenimento dell’equilibrio tra le varie componenti di un paesaggio che conserva la capacità di stupire e meravigliare.