La Fondazione Valle Bavona informa che attualmente la valle non è percorribile in quanto sono in corso i lavori di ripristino di una pista e della sua messa in sicurezza.
I sentieri storici, testimonianza di una civiltà contadina che per secoli ha segnato la vita delle nostre popolazioni, raccontano la storia degli sforzi quotidiani nella lotta alla sopravvivenza.
In Bavona le strade della fatica si sviluppano principalmente lungo la sponda sinistra e collegano il fondovalle con gli insediamenti montani e alpestri. Sono percorsi con passaggi stretti e difficili accessi, utilizzati in passato per la transumanza del bestiame, che permettevano lo sfruttamento di pascoli e boschi in altura. Le irte pareti, che si innalzano dal fondovalle, hanno obbligato la gente del luogo a ingegnarsi per trovare il tracciato più idoneo, spesso costruendo ripide scalinate e aprendo varchi improbabili tra il cielo e il baratro. Queste vie di comunicazione sono la dimostrazione pratica dell’abilità di persone ardite, della loro operosità e di uno straordinario spirito di adattamento. I sentieri storici meritano perciò di essere preservati prima che il tempo ne cancelli irrimediabilmente le tracce.
Molteplici sono i sentieri che si potrebbero elencare. Uno tra tutti è quello che raggiunge l’Alpe Foioi, costruito nella prima metà dell’Ottocento, come lo testimonia la data del 1833 incisa da Giuseppe Zan Zanin all’inizio della famosa scala (Nel 2021 è stato avviato un progetto conservativo dell’intera tratta, vedi www.bavona.ch). Vale la pena citare anche il cammino che da Roseto porta a Ogliè, sulla cui cresta confinante con la Lavizzara, nel 1743, fu aperta una cava per l’estrazione di pietra ollare.
Molto interessante l’esempio di questa tratta per gli interventi conservativi eseguiti dalla Fondazione che ha cercato di rispettarne al meglio le peculiarità.
Il sentiero, lungo circa sette chilometri e con 1300 metri di dislivello in salita, permette una suggestiva escursione circolare a monte delle Terre di Ritorto e di Sabbione. Il tragitto, che si snoda in ambienti variegati e di forti emozioni, volge costantemente sull’ampio territorio della Bavona, verso il fondovalle e le montagne circostanti.
Grazie ai documenti storici esistenti si sa che questo percorso nei secoli è stato rovinato più volte da frane e scoscendimenti, come sono stati distrutti dalle valanghe parecchi stabili alpestri, mai ricostruiti a causa dell’abbandono da parte degli alpigiani. Il ripristino dei sentieri, eseguito tra il 2008 e il 2011, ha invece permesso di evitare il degrado totale mediante il recupero di scalinate, muri di sostegno e tacche nella roccia.
I proprietari di cascine e terreni delle zone circostanti svolgono un ruolo importante nella gestione dei sentieri: con impegno e passione si occupano ogni anno della pulizia e della manutenzione dell’intera tratta, permettendo così agli escursionisti di transitare in tutta sicurezza. La Fondazione riconosce il valore di questa prestazione partecipando finanziariamente con un contributo alle spese sostenute dai gestori.